Gli archetipi sono 12 e questo significa che ogni brand può scegliere di assumere una tra le dodici possibili identità. L’archetipo scelto identifica la proposta di valore nei confronti del cliente e definisce la percezione che questo avrà del marchio. Serve, quindi, a costruire le fondamenta della Brand Identity.
Ecco i quattro principi che ci aiutano a comprendere meglio come funzionano gli archetipi:
- Ogni brand si identifica con un solo archetipo primario
- L’archetipo serve a creare una connessione emotiva con il pubblico
- Rappresenta un personaggio tipizzato con tratti psicologici, obiettivi, credenze ben precisi
- È una bussola importante su cui basare l’identità del brand
Ma come li utilizza un’agenzia grafica? In che modo diventano la principale fonte di ispirazione per costruire l’identità visiva di un’azienda?
Cosa sono gli archetipi?
La parola archetipo nasce nell’antica Grecia da archè, origine e principio, e tipos, modello e marchio, ma fu Carl Gustav Jung a definire per primo le immagini archetipiche, ovvero quelle rappresentazioni e quei modelli che vengono riconosciuti universalmente dal genere umano. Ciascuno di noi possiede dentro di sé tutti gli archetipi, alcuni sono attivi, altri dormienti.
Sono delle formæ mentis dalla forte carica simbolica con cui l’uomo interpreta il mondo che lo circonda e con i quali si identifica. Una sorta di ‘personaggi tipo’ con determinate caratteristiche e modalità di comportamento.
In effetti, gli archetipi possono essere paragonati ai personaggi di storie, miti e favole ma il discorso è molto più ampio di così. Quello che rappresentano in realtà non sono solo dei personaggi stereotipati, ma la classificazione dei comportamenti primordiali umani presenti in tutte le culture, che riuniscono bisogni, motivazioni, obiettivi, paure e aspirazioni innate.
Nel marketing, in particolar modo nel branding, questi modelli psicologici riescono a raccontare le storie aziendali e possono fare comprendere meglio le esigenze dei clienti attuali e potenziali.
Utilizzare gli archetipi di brand è una mossa strategica per ogni azienda perché permette di comunicare sfruttando simboli, immagini e modelli di comportamento inconsci che stimolano l’identificazione emotiva con il brand da parte del pubblico. E se il marchio viene considerato affine ai propri valori, diventa capace di suscitare emozioni e bisogni inconsci.
Quali sono gli archetipi?
Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, gli archetipi sono dodici:
- L’innocente
- Il saggio
- L’esploratore
- Il ribelle
- Il mago
- L’eroe
- L’amante
- Il burlone
- L’uomo comune
- L’angelo
- Il sovrano
- Il creatore
Ognuno possiede caratteristiche specifiche, desideri e punti di forza, ognuno comunica un messaggio. Compito dell’agenzia grafica è tradurre tutti questi tratti in un logo e in una palette colori in grado di rappresentare l’identità del marchio e comunicarla al pubblico in modo efficace.
Gli archetipi sono suddivisi in quattro macro gruppi definiti secondo un tratto primario.
Indipendenza: è il tratto più forte che accomuna l’innocente, il saggio e l’esploratore.
Cambiamento: è parte essenziale per il ribelle, il mago e l’eroe.
Appartenenza: un principio guida per l’amante, il burlone e l’uomo comune.
Stabilità: accomuna l’angelo, il sovrano e il creatore.
A ogni archetipo il suo colore
Questi tratti distintivi, che diventano i valori cardine dell’archetipo, attivano scelte grafiche e stilistiche ben precise, funzionali a creare un’immagine aziendale coerente, riconoscibile ed efficace.
Sappiamo che ogni colore evoca specifiche emozioni e significati e nel nostro approfondimento sulla psicologia dei colori abbiamo già parlato del valore - eccezionale - che questi hanno in una strategia di marketing.
Ma c’è di più. Il colore è l’elemento evocativo primario per l’archetipo di brand, nonché la chiave per una strategia visiva efficace.
L’associazione colore-archetipo dominante non è univoca e sta anche alla sensibilità creativa dell’agenzia grafica definirla, ma è comunque la base per costruire un’identità di brand che possa stimolare una connessione emozionale con le persone.
Come scegliere l’archetipo dominante?
La scelta dell’archetipo primario, o dominante, è parte di un percorso che inizia dalla cosiddetta brand essence, ovvero l’essenza del brand, il cuore, l’anima o il DNA di un’azienda, che ne determina la ragione d’essere.
Si tratta di un insieme di attributi astratti che il consumatore associa a un marchio per differenziarlo da altri, in altre parole un'affermazione, da parte del brand, della propria identità e dei propri valori che deve essere intangibile, descrivibile con pochissime parole, densa di significato, credibile, coerente.
Volendo semplificare molto il percorso della sua definizione, ci sono alcune domande chiave che ci rivelano qual è la brand essence del marchio e come rappresentarla visivamente:
- qual è lo scopo del brand?
- quali sono le sue caratteristiche pratiche e funzionali per il consumatore?
- quale cultura aziendale promuove o sposa?
- quali sono i benefici emozionali per il consumatore?
- quali sono i benefici razionali per il consumatore?
- quali tratti definiscono la personalità del brand?
- qual è il posizionamento strategico del marchio?
Dalle risposte a queste domande, affatto immediate da trovare, si delinea un’identità solida che deve raccontare una storia e coinvolgere il pubblico.
Il design, il logo, l’identità visiva che accompagnano e raccontano il marchio trovano ispirazione proprio dall’archetipo dominante che meglio identifica l’essenza del brand, il suo scopo profondo, la personalità con cui si proporrà al pubblico e stabilirà con esso relazioni di fiducia quanto più durature possibili.